lunedì 7 febbraio 2011

La sessualità giovanile presa nella Rete.

Internet adolescenti: a 10 anni

"il loro primo messaggio hard"

Gli adolescenti e i pre adolescenti italiani si scambiano messaggi, foto e video "intimi" relativi ai loro comportamenti sessuali con estrema disinvoltura, ovviamente su internet e i social network ma anche via telefonino. Verso "Il mondo nuovo" di Aldous Huxley.

Internet è ormai il "personal media" della nuova generazione, nata con la televisione e con "la rete", che ha bisogno di un "mezzo" non solo per sentirsi viva ma per comunicare. Anche in fatto si sessualità. Se Youtube è infatti il "broadcast yourself" e Facebook "ti aiuta a connetterti e rimanere in contatto con le persone della tua vita" la comunicazione non può che essere mediata dall'elettronica anche per quanto riguarda la sfera più intima dell'essere umano. Un fatto estremamente interessante per i sociologi e gli antropologi ma perfettamente "incomprensibile" per chi considera normale e quotidiano questo approccio senza alcuna privacy nelle reti informatiche (dai social network agli sms). Uno studio di Save the Children e Adiconsum su "Sessualità e Internet" rivela che il 17% dei giovani avrebbe rapporti "intimi" con qualcuno contattato tramite internet e social network, e un preoccupante 13% userebbe la rete per inviare immagini di sé svestito. Il 54% del campione, rivela Adiconsum, cioé ragazzi e ragazze tra i 14 e i 15 anni, diventano poi "attivi" inviando il loro "primo messaggio hard" senza alcun imbarazzo. La cosa davvero preoccupante e grave è che il 36% degli intervistati si mandano questo tipo di messaggi "fra i 10 e i 14 anni". Ma non finisce qui, secondo lo studio il "27% si dà appuntamento di persona con qualcuno contattato in internet". I pre-adolescenti e gli adolescenti italiani usano quindi la rete e la telefonia (cioé ormai la stessa cosa), non capendo (forse come i loro genitori) la pericolosità di questi comportamenti "superficiali" non solo per il proprio sviluppo, ma anche per tantissimi altri motivi immaginabili (ad esempio la "permanenza" dei dati informatici. la sicurezza, i malintenzionati, ecc,). Da questi dati si capisce forse il perché, quando si parla di minorenni protagoniste di festini, l'italiano medio non "riesce" a scandalizzarsi. Per molti genitori è perfettamente normale che la propria figlia di dieci anni chatti con uno sconosciuto inviando le proprie foto. Il futuro quindi si presente radioso per il Bel Paese, e forse è molto più vicino a "Il mondo nuovo (Brave New World)" di Aldous Huxley che a 1984 di George Orwell (in cui già viviamo?).
Mirco Misoni
Fonte-Mainfatti

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